Manicomio Centrale di Imola – Ospedale psichiatrico provinciale Luigi Lolli

NOME ISTITUTO: Manicomio Centrale di Imola (altre denominazioni: Ospedale psichiatrico provinciale Luigi Lolli di Imola)
REGIONE, CITTÀ: Emilia Romagna, Imola
INDIRIZZO: Via Montericco, 4 – 40026
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1842: Cassiano Tozzoli inaugura, adiacente all’Ospedale generalista di Santa Maria delle Scaletta,  un edificio per alienati non interno all’ospedale ma situato in una struttura indipendente, più adeguata alle esigenze dei malati di mente;
  • 1844: viene istituto il primo ospedale psichiatrico della Romagna, chiamato dal Tozzoli “Asilo”. Dotato di 80 posti letto, accolse gli ammalati dall’antico reparto dell’ospedale di “S. Maria della Scaletta” e divenne ben presto luogo di ricovero non solo per i malati di mente del comprensorio imolese, ma anche per quelli delle province di Forlì, Ravenna e Ferrara;
  • 1862 – 1880: la struttura si dimostra presto insufficiente e il nuovo direttore Luigi Lolli si rivolge all’architetto Antonio Cipolla di Napoli. Iniziarono lavori del nuovo ospedale, su progetto dell’architetto Cipolla. Destinato a divenire un vero e proprio modello insediativo: esempio notevole di disposizione funzionale interna degli spazi e soprattutto di organizzazione sul piano amministrativo;
  • 1902: si realizza il padiglione delle autopsie su progetto dell’Ufficio tecnico della Provincia di Bologna;
  • 1893 – 1896: si richiedono lavori di risanamento, viene nominato direttore Felice Orsini mentre Luigi Lolli muore (1896). Orsini è responsabile della realizzazione del manicomio-succursale: L’Osservanza. Dopo la morte del Lolli nei due ospedali, non più ben amministrati, si crearono situazioni di degrado sia nella condizione degli ammalati che nello stato degli ambienti tanto che la Congregazione di carità locale decise di vendere i due stabili;
  • 1897: viene acquistata dalla Provincia di Bologna la sede centrale, adiacente all’ospedale di “S. Maria della Scaletta” e prese dapprima il nome di “Manicomio provinciale di Bologna in Imola” e successivamente quello di “Ospedale psichiatrico provinciale Luigi Lolli”. Dopo anni l’Osservanza declassa il Manicomio Centrale, trasformandolo a sua volta in una propria sezione distaccata;
  • 1996: l’ospedale psichiatrico fu formalmente chiuso.
Stato attuale:

Il soggetto conservatore attuale è l’Azienda U.S.L di Imola. L’edificio è stato riadattato a funzione ospedaliera, assistenziale.

Ubicazione e architettura:

Il nuovo complesso si estende alle spalle e a ridosso dell’ospedale di Santa Maria della Scaletta, sito sulla Via Emilia, in prossimità della Porta D’Alone, lo storico ingresso in città per chi veniva da Bologna.
L’impianto è realizzato dopo il 1869 secondo i disegni di Cipolla e la supervisione di Lolli, del tipo a padiglioni ravvicinati simmetricamente disposti ai due lati dell’asse centrale di servizi, il tutto riunito da gallerie porticate. Il complesso è organizzato su un asse di simmetria lungo il quale si dispongono, verso l’ingresso, l’edificio della direzione e le abitazioni del direttore e dei medici: il corpo centrale, che si apre su un ampio ambiente passante verso il primo cortile, al piano terra ospita la portineria, la farmacia e gli uffici della direzione, al primo piano l’alloggio del direttore e una sala per concerti, al secondo piano gli alloggi degli impiegati. Lungo l’asse di simmetria, al suo centro sono posti gli edifici dei servizi generali, la cucina e il guardaroba (al piano superiore); verso il fondo, è collocato l’edificio destinato ai bagni e ai laboratori scientifici; più oltre sono la cappella e la camera mortuaria. Ai lati e perpendicolarmente all’asse si articolano i diversi padiglioni di degenza, destinati da una parte alle donne e dall’altra agli uomini, tutti disimpegnati da un loggiato che contorna le due ampie corti alberate che separano i primi tre edifici centrali. I padiglioni sono sistemati rispettando una sequenza legata alla progressiva gravità della malattia e alla relativa necessità di cure. Una vasta colonia agricola completa il complesso manicomiale.
Rigore formale e asciutta semplicità fanno da contrappunto al ricercato disegno dell’ingresso principale al manicomio, soprattutto del corpo di fabbrica che ospita direzione e uffici, questo ha un fronte tripartito e profilo scalettato con avancorpo centrale a tre piani, in stile toscano elegantissimo, ali laterali a bugnato al piano terra e finitura intonaco ai piani superiori.
Il giardino, progettato da Ernesto Sambuy celebre paesaggista torinese, si contrappone alla rigidità e razionalità dei padiglioni, infatti è una concessione alla felicità dello sguardo, un compendio di architettura e natura.
Nel 1902 si realizza il padiglione delle autopsie su progetto dell’Ufficio tecnico della Provincia di Bologna.
Tra il 1893 e il 1896 si richiedono lavori di risanamento, si nota che la mancanza di spazio non permette ampliamenti quindi si prende in considerazione la vicina area dell’Osservanza, ex convento dove era stata impiantata una colonia agricola e nel tempo erano stati costruiti diversi padiglioni.
Sotto la direzione di Ferrari (1908-1923) si riscontra un generale miglioramento funzionale delle strutture, ma l’aspetto più notevole riguarda l’abbattimento sia dei muri perimetrali di confine, sostituiti con basse ed eleganti cancellate, sia la demolizione di quelli ritenuti inutili.

Archivio e contatti:

Sede di conservazione: azienda U.S.L di Imola
Indirizzo deposito: “Montecatone”-Padiglione Montebello, via Montecatone, 37 − 40026

 

Ti potrebbe interessare anche...