Manicomio di Santa Maria della Pietà a Roma

NOME ISTITUTO: Manicomio di Santa Maria della Pietà
REGIONE, CITTÀ: Lazio, Roma
INDIRIZZOPiazza di Santa Maria della Pietà, 5 – 00135
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1550: apertura della struttura caritatevole in piazza Colonna a Roma;
  • 1725: grazie all’intervento diretto di papa Benedetto XIII, l’ospedale venne trasferito dalla prima sede, posta nel centro di Roma in piazza Colonna, presso nuovi locali in via della Lungara a Trastevere, contigui al “Santo Spirito”, locali che si rivelarono in breve tempo angusti e poco adatti alle sue esigenze ricettive;
  • 1859-1901: Papa Pio IX incarica Francesco Azzurri della trasformazione del manicomio riversando nella progettazione le più innovative teorie mediche e i più moderni concetti igienici messi a punto in ambito europeo;
  • 1883: Raffaele Viviani crea piano regolatore e elimina il manicomio alla Lungara e anche la passeggiata sul Gianicolo fa capire che la struttura ha bisogno di essere trasferita fuori le mura, infatti si crea un nuovissimo complesso sui terreni di Monte Mario;
  • 1901: il complesso diventa autonomo;
  • 1908: avvio dei lavori di costruzione della nuova sede del manicomio provinciale presso l’area di Sant’Onofrio in campagna, presso la via Trionfale;
  • 1914: inaugurazione della nuova sede;
  • 1995: il patrimonio ospedaliero venne attribuito all’Azienda Sanitaria Locale Roma;
  • 1999: si completa il trasferimento dei ricoverati nelle nuove strutture territoriali gestite dalla ASL
Stato attuale:

Il soggetto conservatore attuale è l’Azienda Sanitaria Locale.
L’edificio è stato riadattato a funzione Sanitario-assistenziale (sede ASL) e culturale (biblioteca, archivio, museo, centro studi, associazioni). Comprende uffici municipali, servizi (ristorazione), parco pubblico. Parzialmente in stato di abbandono, in gran parte defunzionalizzato.

Ubicazione e architettura:

Dal 1859 al 1901 Azzurri progetta l’ampliamento del caseggiato alla Longara partendo da uno schema di manicomio accentrato, semplice, assiale, seriale, pur condizionato dalla preesistenza dell’ospedale raguzziniano. Crea un manicomio aperto, del tipo a villaggio, sul complesso del Gianicolo.

Tra il 1862 e il 1869 le case lungo la strade vengono prolungate e i cortili vengono trasformati in giardini interni porticati e l’ospedale diviso in 5 diversi quartieri con l’aggiunta della amministrazione. Composizione esterna divisa in tre corpi principali, movimentati da frontespizio al centro e tre portoni di accesso e scandito da finestre che si susseguivano senza interruzioni. Nello stesso momento si vuole ampliare anche il terreno del Gianicolo, dopo essere entrato in contatto con due colonie di Geel in Belgio e di Clermont in Francia, organizzate come comunità villaggio, aperte, dove far svolgere attività agricole, creando una condizione di manicomio aperto.

Nel 1901 il complesso diventa autonomo, attraverso restauri della strutture a nuove funzioni, integrandole con edifici costruiti ex novo. Gli elementi architettonici si distinguevano a seconda della destinazione dei padiglioni, a possidenti o poveri malati.

Al 1908 risale l’avvio dei lavori di costruzione della nuova sede del manicomio provinciale presso l’area di Sant’Onofrio in campagna, presso la via Trionfale, sede che venne inaugurata nel 1914. Il nuovo complesso era costituito da 37 edifici su un’area di 53 ettari e comprendeva oltre alle strutture amministrative e sanitarie anche centri di artigianato e opifici; era annessa una azienda agricola di 93 ettari destinata al mantenimento del complesso. Progettata per contenere 1000 pazienti arrivò, negli anni successivi, a contenerne fino a 3500, mentre si dovette procedere alla creazione di due succursali a Ceccano ed a Rieti, trasformati in manicomi provinciali dopo il 1927, con la creazione delle province di Frosinone e Rieti.

Archivio e contatti:

Sede di conservazione: centro studi e ricerche “S. Maria della Pietà”
Indirizzo depositi: piazza S. Maria della Pietà, n. 5 − 00135

 

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