Manicomio provinciale di Ancona

NOME ISTITUTO: Manicomio provinciale di Ancona
REGIONE, CITTÀ: Marche, Ancona
INDIRIZZO: Via Cristoforo Colombo, 106 – 60125
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • Marzo 1840: Inaugurazione. La struttura è descritta come opera che si distingueva per i moderni criteri di cura delle malattie mentali e per la buona qualità architettonica. Esempio del passaggio da un approccio detentivo a uno curativo ed esprime la volontà di perseguire l’ordine morale e il contenimento degli impulsi emotivi dei pazienti.
  • 1865: la provincia di Ancona assume il controllo della struttura e si trova di fronte a un complesso edilizio inadeguato, soprattutto per gravi problemi di sovraffollamento.
  • 1888-1913: il direttore Gaetano Riva è la figura che sarà capace di sensibilizzare l’amministrazione e l’opinione pubblica per attivare la costruzione di un nuovo manicomio provinciale. Valutate diverse aree su cui impiantare il nuovo complesso manicomiale, la commissione ne sceglie una a sei km dalla città, in località Palombella, ritenuta la più idonea allo scopo. Prima della costruzione, Raniero Benedetti (progettista) visita i manicomi di Reggio Emilia, Voghera e Cremona, traendo da ciascuno importanti suggerimenti per la progettazione di quello anconetano. Quello di Imola è assunto come modello di riferimento. Il progetto per Ancona, tuttavia, non raggiunge la stessa armonia e unitarietà d’insieme che caratterizza quello imolese.
  • 1890: si decide di erigere un nuovo manicomio in una località alternativa: in Piano San Lazzaro, distante 300 metri dalle mura della città, il progetto di Benedetti riformula un primo schema progettuale per il nuovo sito, in cui recupera parte delle idee del progetto precedente, ma reinterpretandole avendo questa volta come riferimento l’impianto con portici del manicomio di Voghera, anche questa proposta abbandonata.
  • 1893 viene approvato il progetto definitivo del nuovo manicomio effettivamente costruito.
  • 1898: inizio della costruzione e nel 1901 il direttore vi trasferisce i primi 400 pazienti, lo stesso anno viene inaugurato. Struttura considerata tra le migliori in Italia, sempre ispirato al manicomio di Imola.
  • 1913-1939: il direttore Gustavo Modena si impegna nella creazione di nuovi laboratori per la ricerca e alle cure mediche sperimentali: i manicomi dovevano essere luoghi di studio.
Stato attuale:

Dopo la chiusura del manicomio, il complesso di Piano di San Lazzaro è riconvertito prima in CRAS, successivamente in uffici amministrativi ASUR.

Ubicazione e architettura:

Posto al centro della città, a una quota elevata, rispondeva pienamente ai criteri di salubrità e igiene, e si articolava in due corpi di fabbrica: l’uno adibito ai malati da curare, l’altro ai convalescenti. Era dotato di giardini, porticati, orti e sale in cui si applicavano specifiche terapie di cura, e i malati, distinti per sesso e tipo di disturbo, erano impiegati in piccoli lavori agricoli e artigianali.  

Nel nuovo manicomio inaugurato del 1901: asse centrale dei servizi e due serie di padiglioni, distinti in base a sesso e malattia, il tutto riunito da gallerie aperte porticate. Subito dopo l’ingresso è collocato l’edificio della direzione, fiancheggiato da una coppia di villini per paganti, cui seguono otto padiglioni a destra per le donne e otto a sinistra, per gli uomini. Al centro di questi padiglioni, separati da grandi giardini, sono i servizi generali, la chiesa, le infermerie e i bagni. L’aspetto architettonico degli edifici è molto semplice e volutamente ispirato all’idea di casa. Oltre alla colonia agricola il manicomio è dotato di servizi interni atti a renderlo completamente autosufficiente: lavanderia, cucina, forno, pastificio, falegnameria, sartoria, calzaturificio, tessitoria e filatoio. Secondo le concezioni della psichiatria del tempo, infatti, per gli alienati il lavoro aveva una funzione importantissima sia per la riabilitazione sia per la temperanza fisica e morale.

Archivio e contatti:

Sedi di conservazione:

  • Azienda sanitaria unica regionale – ASUR Marche, Ancona.
    Indirizzo depositi: via Cristoforo Colombo, n. 106, Ancona.
  • Archivio di Stato di Ancona.
    Indirizzo depositi: via Maggini, n. 80, Ancona.

 

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