Manicomio Provinciale di Catanzaro in Girifalco

NOME ISTITUTO: Manicomio Provinciale di Catanzaro in Girifalco
REGIONE, CITTÀ: Calabria, Catanzaro
INDIRIZZOCorso Giuseppe Garibaldi, 5 – 88024 
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1881: il manicomio, dopo le modifiche, entra in funzione accogliendo i primi ventitré malati, tra cui sette donne.
  • 1888-1900: con il direttore Silvio Venturi si registra una significativa svolta nel manicomio girifalcese, definendone la peculiare vocazione terapeutica. Venturi afferma “sarebbe assurdo ritenere che un Manicomio in Calabria si dovesse modellare su uno di pari popolazione che fosse a Parigi. Quivi la popolazione di esso avrebbe attitudini e tendenze e bisogni molto differenti e molto superiori a quelli della popolazione del nostro Istituto, la quale, nell’immensa maggioranza, visse alla case sue povera, con limitate idee e pochi bisogni. A Parigi le distrazioni dello spirito si dovrebbero provvedere, cavandole dalle consuetudini della vita parigina: giornali, teatri, musica, balli, occupazioni più o meno intellettuali; qui le semplici e facili distrazioni della vita agricola, delle industrie più grossolane e utili. E così, relativamente, ogni città e ogni provincia”. L’esigenza prioritaria quindi si individua nella creazione di una colonia agricola e industriale, cinta di mura, sul modello di quelle scozzesi, inglesi e belghe. Stesso direttore tentativo di ovviare alla promiscuità tra le diverse categorie di alienati tramite una nuova sezione Agitati in luogo dell’insufficiente reparto proposto dalla precedente amministrazione. Nonostante gli avanzamenti, lo stabilimento calabrese continua a riscontrare condizionamenti della propria origine.
  • 1903-13: con la direzione di Romano Pellegrini si tenta il superamento del vecchio e sovraffollato manicomio mediante la costruzione di una struttura ex novo a Catanzaro. Il progetto viene calibrato su una disponibilità minima di cento posti-letto e prevede dodici edifici a un solo piano organizzati secondo uno schema a padiglioni separati, ordinati con criteri di simmetria e razionalità e ingentiliti da giardini e cortili per la ricreazione dei pazienti. Proposta bocciata dall’alienista Leonardo Bianchi, per l’interferenza reciproca che si sarebbe stabilita tra un simile complesso e il contesto urbano. Accantonata l’ipotesi, si procede sul vecchio manicomio, integrandovi strutture per malati a pagamento: nei pressi del muro di cinta, ma direttamente accessibile dalla strada, viene edificato un “Villino di Salute”, disegnato su modello di una struttura svizzera, elegantemente rifinito e ammobiliato, dotato di un ridente giardinetto privato, mentre nei cortili si preferisce una sistemazione del terreno “a salto di lupo”, per consentire ai ricoverati di godere la vista delle colline circostanti.
Stato attuale:

Nel 1997, il vecchio nosocomio viene interessato da un progetto di recupero e adeguamento funzionale per offrire servizi socio-assistenziali in un contesto semi-urbanizzato che si conserva quasi inalterato dal XIX secolo.

Ubicazione e architettura:

Scelta Girifalco e in particolare il seicentesco convento di Sant’Antonio dei frati minori riformati, a poca distanza dal centro abitato e ben collegato mediante una strada rotabile. Esso è annesso al patrimonio demaniale dopo la secolarizzazione dei beni ecclesiastici. Si intraprendono così gli interventi necessari ad accogliere i primi cinquanta dementi. Le trasformazioni lasciano invariate le celle dei frati nella forma e nelle dimensioni, provvedendo soltanto all’indispensabile separazione funzionale dei comparti degli uomini e delle donne – allocati rispettivamente nell’ala est e in quella ovest, inglobando anche la chiesa a due navate – mediante sottili murature che chiudono il camminamento tangente i lati del chiostro quadrangolare lungo la direttrice nord-sud e la creazione di collegamenti verticali indipendenti, variano infine lievemente il passo delle aperture per far corrispondere alle nuove disposizioni interne il disegno delle facciate. Rifinito il piano terra e lasciato al rustico il livello superiore. Successivamente modifiche per ampliare il complesso.

Archivio e contatti:

Sede di conservazione: Azienda Sanitaria Locale n. 7 Residenza Sanitaria Assistita − Comunità Terapeutiche Riabilitative.
Indirizzo depositi: via Garibaldi, n. 5, Girifalco.

 

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