Manicomio provinciale di Genova in Cogoleto

NOME ISTITUTO: Manicomio provinciale di Cogoleto (altre denominazioni: Manicomio di Genova, Ospedale Psichiatrico in Genova)
REGIONE, CITTÀ: Liguria, Cogoleto
INDIRIZZO: Località Pratozanino, Cogoleto – 16016
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1879: il consiglio comunale di Cogoleto propone il sito di Pratozanino per la costruzione di un edificio ex novo con funzione di ospedale psichiatrico, con una capienza tale da trasferire tutti i degenti distribuiti nelle strutture gestite dall’Amministrazione degli Spedali Civici.
  • 1883: viene formata una commissione provinciale sul manicomio, presieduta dal consigliere G.B. Segale, chirurgo dell’ospedale di Galiera, e composta da tecnici e amministratori; i quali, due anni più tardi, decretano il sito di Pratozanino idoneo per l’edificazione di una struttura per 900 pazienti.
  • 1887: viene bandito il concorso per la costruzione di un complesso per 1000 degenti da costruirsi sul sito di Pratozanino.
  • 1889: il Consiglio provinciale della Sanità decreta il sito di Pratozanino non idoneo per l’edificazione di un complesso manicomiale causando l’interruzione dell’iter progettuale e dell’avvio del cantiere di costruzione. La Giunta provinciale delibera quindi il definitivo abbandono del progetto di costruzione dell’Ospedale di Cogoleto.
  • 1895: inaugura il nuovo manicomio di Quarto dei Mille che nel giro di pochi anni si rivela non sufficiente a coprire le numerose richieste di internamento, risultando sovraffollato già ad inizio secolo.
  • 1904: in occasione del XII Congresso della Società Freniatica Italiana, Ugo Maccabruni, vicepresidente del Comitato e coordinatore del congresso, ripropone il sito di Pratozanino per la costruzione di un nuovo manicomio che alleggerisse il sovraffollamento delle strutture già esistenti.
  • 1905: l’ipotesi di costruzione dell’ospedale di Cogoleto viene dichiarata idonea dal presidente della Deputazione Paolo Zunino. Il nuovo manicomio avrebbe ospitato 500 degenti su un terreno di 200-300 mq.
  • 1906: il Consiglio comunale si esprime a favore della costruzione del manicomio. Nello stesso anno vengono stipulati i contratti di appalto con la ditta Luigi Cavanna.
  • 1910: i ritardi del cantiere di Pratozanino portano la Deputazione provinciale a valutare l’ipotesi di costruire un nuovo manicomio nella località di Chiavari, per risolvere il problema di sovraffollamento del struttura di Quarto dei Mille.
  • 1910-1911: si inaugurano i primi edifici del manicomio di Cogoleto con il trasferimento dei pazienti provenienti dal complesso di via Galata.
  • 1911-1914: a fronte della chiusura delle strutture in via Mondonuovo e della demolizione del manicomio di via Galata il complesso di Cogloleto subisce numerosi interventi di espansione, raggiungendo, nel 1914, la capienza di 1000 posti letto.
  • 1942-1945: l’Ospedale di Quarto diventa sede del reparto militare italo tedesco e trasferisce i suoi pazienti presso la struttura di Cogoleto.
  • 1967-1976: il Consiglio provinciale delibera la costruzione di un padiglione per nevrotici e di osservazione, edificio ultimato nel 1973 e trasformato in scuola media superiore a partire dal 1979.
  • 1979-1998: l’attività clinica prosegue fino alla fine del Novecento con caratteristiche di ricovero “duro”, utilizzando la struttura in parte come manicomio criminale.
Stato attuale:

Il soggetto conservatore/detentore attuale è l’Azienda Sanitaria Locale n. 3 “Genovese”
via G. Maggio, n. 6 − 16147 Genova. L’intero complesso è abbandonato.

Ubicazione e architettura:

Il complesso viene concepito su un impianto a villaggio con un’ampia preminenza di spazi verdi destinati all’agricoltura, su modello dei manicomi anglo-tedeschi. Il disegno planimetrico è concepito sulla base dell’orografia del sito di Pratozanino, collocato sul pendio della collina all’interno di un’area boschiva, affacciata sul mare e cinta ad ovest dal torrente Arresta. Il progetto originario prevede un perimetro totale di 3,5 km ed una superficie complessiva di 934.000 mq di cui 393.900 mq destinati all’edificazione.

Nel 1879 il consiglio comunale ipotizza la costruzione di un edificio ex novo da costruirsi nel sito di Prato Zanino, al di fuori del perimetro urbano. Nel 1887 viene bandito il concorso per la costruzione del complesso della capienza tale da ospitare 1000 degenti, disposto su due padiglioni staccati, separati dagli edifici di servizio e di amministrazione e completo di colonia agricola. Nel 1889 la Giunta Provinciale delibera il definitivo abbandono dell’ipotesi di costruzione del manicomio di Cogoleto, al suo posto viene inaugurato il manicomio di Quarto dei Mille, nel 1895.
Nel 1905 Ugo Maccabruni ripropone Pratozanino come sito per la costruzione di un manicomio esteso su una superficie di 200.300 mq, per il ricovero di 500 pazienti. Nel 1907 il consigliere provinciale G.B Segale dichiara l’intenzione di realizzare un manicomio composto da otto padiglioni di cui: cinque per agitati, due per malati comuni e uno per tubercolotici; quattro strutture di servizio, compresa la cucina, e alloggi per l’amministrazione e i dipendenti. Nel 1908 durante il III Congresso Internazionale di Assistenza degli Alienati il Dott. Mario Umberto Masini presenta il piano di realizzazione del nuovo manicomio: composto da 23 padiglioni per la sezione maschile, 22 per la sezione femminile e 16 edifici amministrativi e di servizio. Nel 19011 si inaugura il manicomio di Cogoleto con il trasferimento dei primi pazienti; l’immediata insufficienza di spazi porta alla costruzione di tre baracche esterne per l’alloggio delle maniache tranquille. Nello stesso anno viene decretata la costruzione di una colonia agricola e nel 1912 iniziano i lavori di costruzione del secondo lotto di fabbricati che prevede: due padiglioni per i malati tranquilli, due per gli agitati, un fabbricato macchine e alcuni laboratori. Nello stesso anno viene approvato il progetto di costruzione per due padiglioni da 50 posti letto da erigersi con urgenza a fronte della chiusura della struttura in via Mondonuovo. Nel 1914 il complesso di Cogoleto raggiunge i 1000 posti letto grazie alla conclusione del primo lotto che include: tre padiglioni per malati cronici e frenastenici, cinque padiglioni per agitati, due per semi agitati, un padiglione per pensionati e uno di osservazione, un padiglioni di isolamento, due per i degenti tranquilli lavoratori, un’infermeria e un edificio per la cucina, una palazzina per l’alloggio dei medici e il villino per il direttore, una centrale elettrica ed infine un laboratorio sartoriale. Negli anni successivi si aggiunge la chiesa, la lavanderia e la tipografia. Nel periodo del dopoguerra si realizzano nuovi lavori di espansione con la costruzione, nel 1922, di due padiglioni per tranquilli e uno per frenastenici e, l’anno seguente, la progettazione del padiglione per i servizi generali. A partire dal 1930 la colonia agricola viene progressivamente ampliata grazie alla costruzione di stalle, di una macello, di un nuovo impianto di irrigazione e della piantumazione di un frutteto. Nel 1933 l’Ufficio tecnico della provincia di Genova redige un programma per la costruzione di sette padiglioni destinati alla sezione maschile e sei per quella femminile, una colonia industriale, composta da sei capannoni per i degenti maschi e due per la sezione femminile, un pastificio, un panificio e magazzini, che non verranno realizzati. Tra il 1933 e il 1935  si procede con la trasformazione della chiesa e la costruzione di tre nuovi padiglioni. Dal 1948 si realizzano nuovi lavori di ampliamento con la costruzione di una casa colonica per l’azienda agricola, un palazzetto per l’economato e uno da destinare ai dipendenti.

Archivio e contatti:

Sedi di conservazione: Azienda Sanitaria Locale n. 3 “Genovese”, Presidio Sociale e Sanitario ex ospedale psichiatrico provinciale di Cogoleto
Indirizzo depositi: Piazza Daneo, n. 1, località Pratozanino − 16016 Cogoleto

 

Per altre immagini: www.giacomodoni.com

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