Manicomio provinciale di Parma in Colorno

NOME ISTITUTO: Manicomio provinciale di Parma in Colorno
REGIONE, CITTÀ: Emilia Romagna, Parma
INDIRIZZO: Via Roma, 16 – 43052
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1873: a seguito di un’epidemia di colera, si decide il trasferimento dei pazzi reclusi nell’ospedale parmense di San Francesco di Paola in alcuni ambienti dell’ex reggia, dopo aver scartato diverse ipotesi: la costruzione di un nuovo manicomio, per mancanza di fondi, il trasferimento dei malati mentali nel San Lazzaro di Reggio Emilia (perché troppo popolato) e l’ampliamento dell’ospedale parmense, perché di fatto irrealizzabile. Le insufficienze organizzative, le inefficienze funzionali, le carenze tecniche e i gravi ritardi dell’istituto sono in gran parte da riferire alla persistente indisponibilità di risorse economiche
  • 1873-1881: direzione di Lorenzo Monti (1873-1881), medico assistente presso il San Benedetto di Pesaro nel 1867 e figlio del più noto Benedetto, direttore dei manicomi di Ancona e Bologna. La struttura manicomiale verserà, almeno fino al primo dopoguerra, in uno stato di precarietà permanente
  • 1869-1870: acquisizione del palazzo e del vicino convento, messa a punto del relativo piano di trasformazione
  • 1873: avvio dei lavori di ristrutturazione e adattamento del complesso monumentale
Stato attuale:

Programma di valorizzazione e riqualificazione dell’intera area predisposto nel 2009. Obiettivo: riallacciare il centro cittadino con la zona settentrionale, lungamente relegata in una posizione d’isolamento proprio per la presenza dell’ospedale psichiatrico.

Ubicazione e architettura:

L’edificio occupa uno spazio dominante nel tessuto urbano, vero nucleo generatore dell’insediamento. Gli edifici che definiscono questo spazio monumentale sono l’ex palazzo Ducale con il suo parco, l’ex convento di San Domenico e l’interposta chiesa di corte di San Liborio.

Lavori di ristrutturazione del 1873 portano a: destinazione della parte nord-est dell’ex palazzo Ducale alla sezione donne e quelli dell’ex convento domenicano alla sezione uomini e alla direzione. Rispetto al primo, è proprio quest’ultimo, in virtù delle sue originarie caratteristiche distributive, che si presta meglio al nuovo uso: ampi corridoi smistano le stanze, concorrendo al soddisfacimento dei requisiti minimi di funzionalità operativa, efficienza tecnica e di qualità spaziale e architettonica, che orientano le scelte di ingegneri e architetti impegnati nella progettazione di nuovi impianti. Nel 1875, sollecitati dai moderni indirizzi della psichiatria, si fa avanti l’ipotesi di una colonia agricola da sistemare nel parco Ducale, ma bisognerà aspettare la fine della Grande Guerra per dare corso effettivo per la sua realizzazione. I lavori a carico degli altri locali del palazzo Ducale, adattati a camere di degenza, degli impianti, in gran parte sostituiti, e i diversi spazi interni, sono completati nei primi decenni del Novecento.

L’istituto, a blocchi articolati e padiglioni isolati, dall’originario nucleo costituito dalla residenza ducale e dal convento domenicano, si è sviluppato gradualmente nel tempo mantenendo una certa uniformità dei caratteri e un principio d’ordine che ne hanno fatto un complesso sostanzialmente unitario.

Archivio e contatti:

Sede di conservazione: Azienda U.S.L. di Parma
Indirizzo depositi: Ospedale di Colorno, piazzale Venaria, n. 3, Colorno

 

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