Manicomio provinciale di Piacenza

NOME ISTITUTO: Manicomio provinciale di Piacenza
REGIONE, CITTÀ: Emilia Romagna, Piacenza
INDIRIZZO: Piazzale crociate, 2 – 29121
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1869: il manicomio piacentino trova sistemazione nei locali dell’ex convento di Santa Maria in Campagna (Minori Riformati), posto nei pressi dell’omonimo baluardo a ovest della città e rimasto inutilizzato a seguito della soppressione napoleonica.  Nato per iniziativa del Consiglio provinciale, che da molto tempo si trovava a dover gestire una situazione di scarsità di posti letto per “maniaci”. Nonostante i numerosi lavori di ristrutturazione e adattamento dell’ex convento, consistenti in una radicale opera di riconversione di tutto il complesso edilizio, ben presto si rende necessario un vasto programma di interventi, volto ad adeguare l’intera struttura a fronte, non solo del considerevole aumento dei ricoveri, ma anche per renderla conforme alle nuove direttive in materia psichiatrica, separando i malati per sesso e impedendo qualunque loro contatto con il mondo esterno.
  • Seguono negli anni diversi progetti di ampliamento del complesso. Esso, tuttavia, se letto nella sua globalità, è chiaramente la sommatoria di una serie di interventi dilazionati negli anni e frutto della mancanza di una linea progettuale coerentemente concepita. Si era proceduto, in sostanza, a soddisfare le esigenze che di volta in volta si creavano senza preoccuparsi di un disegno d’insieme, determinando una profonda eterogeneità del costruito, dagli spazi rinascimentali dell’ex convento fino al razionalismo di seconda generazione di Villa Speranza di fine anni ‘60, anche con l’introduzione di un’estrema varietà stilistica nei vari corpi di fabbrica.
Stato attuale:

Nel 1980 circa gran parte dell’impianto così realizzato è demolito per dare spazio al nuovo Polichirurgico dell’Ospedale Civile, affinché oggi risulta difficile risalire all’originaria conformazione dell’ex complesso manicomiale. Stabili sopravvissuti sono solo tre: l’ex colonia agricola, gli edifici dell’ex convento di Santa Maria in Campagna e villa Speranza, questi ultimi due ora destinati a servizi sanitari (igiene e salute mentale). Tutta l’area oggi è occupata da servizi ospedalieri

Ubicazione e architettura:

Ex convento a ovest della città. A seguito della cessione dei locali dell’ex convento, s’erano iniziati ad acquisire nuovi terreni e stabili privati con l’intento di disporre di spazi sufficienti a un previsto ampliamento. Se negli anni Settanta e Ottanta si procede perlopiù con lavori di sistemazione dell’esistente e con opere di adeguamento degli impianti tecnologici, nel 1891 l’ufficio tecnico provinciale redige un primo progetto di ampliamento del manicomio. Solo nel 1896, a seguito di una nuova proposta di ingrandimento, s’inizia la costruzione di tre nuovi padiglioni, cui se ne aggiunge un quarto isolato, da destinare ai malati contagiosi; i lavori saranno completati prima della Grande Guerra. Il nuovo sistema edilizio, opera degli ingegneri Ferruccio Gonnella ed Enrico Ranza, s’innesta al centro dell’ala sud del chiostro dell’antico convento con un lungo corpo che, da nord a sud, collega e distribuisce i tre padiglioni per i tranquilli, semiagitati e agitati, disposti perpendicolarmente all’asse e fra loro opportunamente distanziati; l’asse nord-sud divide anche la zona orientale, destinata alle donne, da quella occidentale destinata agli uomini. Altre modifiche effettuate postume.

Archivio e contatti:

 

 

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