Manicomio Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila

NOME ISTITUTO: Manicomio Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila
REGIONE, CITTÀAbruzzo, L’Aquila
INDIRIZZO: Via Gaetano Bellisari – 67100
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1897: Visto l’aumento di malati mentali l’ingegner Ginocchietti viene incaricato di progettare un complesso per 300 malati nell’ampia area di Collemaggio secondo lo schema del sistema a villaggio.
  • 1902: il progetto di Ginocchietti viene ridimensionato e modificato per problemi economici e per incertezze relative all’area di collocamento.  Il progetto passa quindi nelle mani dell’Ingegner Rimini il quale tiene conto dei preziosi consigli del direttore Gaetano Bellisari e dello psichiatra Clodomiro Bonfigli.
  • 1915: il progetto viene realizzato dai successori di Rimini ma il pieno utilizzo della struttura risulta impossibile a causa di un violento terremoto e delle conseguenze della guerra.
  • 1939-40: realizzazione di un reparto neurologico all’interno del complesso e di un’ulteriore palazzina destinata agli uomini e ai laboratori
  • 1958-77: ulteriori ampliamenti  e rinnovo di alcune strutture già presenti
  • 1978: inizio del processo di de-ospedalizzazione
Stato attuale:

Il soggetto conservatore attuale è l’Azienda Sanitaria Locale n.1 – Avezzano Sulmona  L’Aquila.
Una piccola parte dell’edificio è stato riadattato nel 1978 ad ambulatorio per il servizio psichiatrico giornaliero.
Attualmente è in stato di abbandono a causa anche del sisma del 2009 che ne ha compromesso l’agibilità.

 

Ubicazione e architettura:

Il primo progetto realizzato da Ginocchietti (1897-99) prevedeva un’articolazione del complesso in padiglioni impostati su due assi ortogonali (uno maggiore e uno minore) collegati tra loro da zone coperte. Nell’asse maggiore venivano disposti i padiglioni per le varie tipologie di malattie (agitati, tranquilli, luridi, isolati ecc..) mentre in quello minore vengono organizzati gli ambienti relativi alla gestione del complesso (cucina, sezione necroscopica). Nel progetto era presente una rigida e marcata separazione tra i sessi. Il progetto risultò approvato ma mai realizzato per motivi economici.

Il secondo progetto, realizzato da Rimini (1902) pone le basi su quello precedente ma ne modifica alcuni aspetti. La soluzione proposta è quella di un impianto simmetrico a padiglioni isolati su modello dei manicomi anglosassoni e tedeschi. Per quanto riguarda l’area, viene scelta una zona più pianeggiante. Il nuovo progetto prevede anche che i padiglioni isolati siano disposti in un ampio spazio verde, contemplati  anche nel progetto precedente con giardini, viali alberati e addirittura una colonia agricola che rendesse il manicomio una cittadella autosufficiente.

Archivio e contatti:

Sede di conservazione: Azienda Sanitaria Locale n.1 – Avezzano Sulmona L’Aquila
Indirizzo depositi: Via Gaetano Bellisari, L’Aquila (palazzina Villa Edoarda).

 

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