Nuovo Manicomio provinciale Luigi Bianchi di Napoli

NOME ISTITUTO: Nuovo Manicomio provinciale di Napoli (altre denominazioni: Ospedale Psichiatrico “Leonardo Bianchi”, Manicomio di Capodichino).
REGIONE, CITTÀCampania, Napoli.
INDIRIZZOCalata Capodichino, 230 – 80144
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1888: l’ingegnere Giuseppe Tango vince il bando per la realizzazione del complesso manicomiale
  • 1890-1909: il progetto di Tango viene revisionato e semplificato da una commissione di alienisti tra cui Leonardo Bianchi e Augusto Tamburini
  • 1909: Inaugurazione del manicomio nella zona collinare di Capodichino realizzato secondo le nuove disposizioni date dalla commissione
  • 1924-27: continui ampliamenti dovuti all’aumento dei pazienti
  • 1927: il manicomio viene intitolato a Leonardo Bianchi
  • 1978: iniziano le operazioni di dismissione del complesso
Stato attuale:

Il soggetto conservatore attuale è L’Azienda Sanitaria Locale “Napoli 1 Centro”. Attualmente è in stato di abbandono.

Ubicazione e architettura:

Il complesso fu collocato nella zona collinare più alta di Capodichino (fuori dall’area urbana e mal collegata). Il progetto iniziale, ideato da Tango, si basava sul moderno sistema a padiglioni staccati. Tango prevedeva un impianto simmetrico su un’area regolare e quadrata (sintesi dei modelli di Imola e Voghera). I padiglioni sono connessi da un circuito anulare e bracci porticati con il blocco centrale. Sono presenti ambienti di diversa destinazione (direzione, cappella, sale idroterapiche, lavanderia e cucina). Tango cura anche l’aspetto estetico sia per quanto riguarda la facciata che per lo scalone interno definito monumentale. Rispettando la divisione dei padiglioni per sesso e patologia riesce a progettare delle connessioni tra livelli grazie a corridoi interrati e percorsi che ricordano l’idea di chiostro. Le forme utilizzate e la progettazione degli ambienti interni hanno finalità di garantire ai degenti un volume d’aria sufficiente per limitare la sensazione di soffocamento (larghezza scala, presenza di piccole finestre con vista sui giardini assenza di vere e proprie inferriate). Questo progetto voleva rappresentare il moderno manicomio modello, uno dei primi realizzati nel mezzogiorno.

Questo progetto però, venne criticato e revisionato da una commissione formata da esperti del settore (tra cui Bianchi e Tamburini) che apportarono modifiche dettate da esigenze economiche ma anche architettoniche che portarono alla semplificazione e regolarizzazione degli spazi , sostituendo al circuito due bracci paralleli per delimitare la zona femminile e quella maschile. Il blocco centrale viene smembrato e si elimina la soluzione dei corridoi sotterranei di collegamento.

L’impianto revisionato viene collocato e realizzato nella zona collinare di Capodichino che risulta comunque troppo isolata e scollegata dall’area urbana. Già dopo pochi anni si ebbero le prime necessità di ampliamento

Archivio e contatti:

Sede di conservazione: Azienda Sanitaria Locale “Napoli 1 Centro”- ed. centrale amministrativo.
Indirizzo depositi: Calata Capodichino n. 232, Napoli.

 

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