Ospedale psichiatrico per la provincia di Cuneo a Racconigi

NOME ISTITUTO: Ospedale psichiatrico per la provincia di Cuneo e Racconigi
REGIONE, CITTÀ: Piemonte, Racconigi
INDIRIZZOVia Ormasano incrocio via Fiume 10/22 – 12035
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1716: in seguito all’emanazione dell’editto da parte dello stato che stabilisce la reclusione forzata dei poveri, dei mendicanti e degli sbandati viene edificato un Ospizio di Carità nella provincia di Racconigi.
  • 1789: viene concessa da parte delle regie patenti la costruzione di un edificio atto a “dar ricovero e posto per il lavoro dei poveri mendicanti del paese”. Lo stesso anno l’architetto Filippo Castelli presenta il suo imponente progetto per la costruzione del manicomio.
  • 1792: la Congregazione della Carità è costretta ad interrompere i lavori di realizzazione della struttura per mancanza di fondi.   
  • 1829: l’edificio viene portato a termine e concesso in uso come quartiere militare e in parte come collegio per i figli dei militari.
  • 1865: la provincia di Cueno, in applicazione alla legge che imponeva il mantenimento dei “manicomi poveri” a carico delle provincie, interpella i suoi comuni al fine di ottenere indicazioni sulla possibilità di ospitare un nuovo manicomio provinciale.
  • 1867: l’apposita commissione composta dai consiglieri Bernari, Fabre e Parato, con il Dott. Bruno e l’ingegnere capo della provincia, esamina gli edifici proposti dichiarando che nessuno di essi adatto allo scopo. La proposta di costruire un edificio ex novo viene abbandonata a causa della mancanza di fondi provinciali.
  • 1868: il consigliere Broda propone come sede manicomiale l’imponente edificio di Racconigi, nato come ricovero per i poveri e mendicanti, poi affidato all’esercito ed ex sede del collegio militare. La proposta viene passata al vaglio dell’alienista medico a capo del manicomio di Torino Dott. Stefano Bonacossa e al Dott. Serafino Biffi della scuola psichiatrica milanese, che ne danno giudizio favorevole.
  • 4 luglio 1870: viene approvato il progetto di riconversione della struttura di Racconigi, affidato agli ingegneri Fabbri e Soleri. Dopo l’approvazione del regolamento, si procede all’assunzione del direttore Dott. Lombardi, del vice direttore Dott. Toselli e degli infermieri.  
  • 1880: vengono assegnati alle diverse sezioni che compongono il manicomio i nomi delle personalità che furono i riformatori della psichiatria, prassi che si troverà ripresa in numerosi altri manicomi.
  • 1883: il numero dei degenti, fino a quella data in crescita, subisce una battuta d’arresto dovuta in parte alla dimissione dei malati tranquilli e al rapido diffondersi del morbo del colera.
  • inizio 1900: riprende il progressivo aumento dei degenti tanto da richiedere nel 1906 la chiusura dei loggioni interni, adibiti a dormitori. Nel manicomio era ospitata una gamma illimitata di pazienti, dagli anziani dementi ai pazzi pericolosi, per i quali Cesare Lombroso invocava da anni la costruzione di manicomi criminali.
  • 1908: il Dott. Cesare Rossi, nominato direttore della struttura, lamenta l’assenza di una colonia agricola nella quale impiegare i ricoverati abili, secondo le teorie riabilitative dell’ergoterapia e coerenti con il profilo lavorativo dei ricoverati, per la maggior parte provenienti dall’ambiente contadino.
  • 1917-1922: si registra un notevole incremento dei ricoverati che porta al collasso della struttura con 1256 degenti contro i mille previsti.
  • 1922 – 1927: vengono svolti lavori di edificazione, miglioramento e manutenzione della struttura.
  • 1930-1934: vengono attuate numerose ristrutturazioni che culminano con  la costruzione della colonia agricola , sotto la direzione di Emilio Rizzati, e l’istituzione, nel 1934, del reparto “neurologico a porte aperte” con 30 posti a pagamento.
Stato attuale:

Il soggetto conservatore/detentore attuale è l’Azienda Sanitaria Locale Cuneo 1, via Carlo Boggio n. 12 − 12100 Cuneo.

La sede storica settecentesca è stata riutilizzata in parte per allestire e conservare l’archivio storico dell’ente e delle sue varie articolazioni, riordinato e consultabile.

Ubicazione e architettura:

L’area di costruzione viene individuata in un terreno non ancora edificato ai margini meridionali della città di Racconigi, fattore che ribadisce il criterio di segregazione dei mendicanti dalla società.
Il progetto del 1789 dell’architetto Filippo Castelli prevedeva una pianta articolata su due cortili per un fronte di tre piani, che venne però interrotto già nel 1792 per mancanza di fondi.
Nel 1813 risultano già costruiti il lungo fronte a nord, la manica centrale, la manica a levante, e solo parzialmente la manica a ponente, mentre è ancora assente la manica a sud del complesso, di chiusura dei due grandi cortili. I lavori di edificazione proseguono fino al 1825 su progetto dell’architetto Castelli, contemporaneamente il complesso, non ancora completato, viene usato come alloggio per le truppe. Il successivo intervento dell’architetto Giuseppe Talucchi inserisce nel cortile ad est, in simmetria con l’insieme, un ulteriore braccio seminterrato per i bagni dell’idroterapia. Nel completamento delle ali mancanti viene privilegiata la divisione in piccole camere alle grandi corsie del resto della struttura.
Nel 1829 i lavori di costruzione giungono a termine e l’edificio viene concesso in uso come quartiere militare fino al 1870.
Dal 1870 vengono attuati gli interventi di riconversione dell’edifico per uso ospedaliero. I lavori sono affidati agli ingegneri Fabbri e Soleri che si avvalgono dell’articolazione della struttura sui due cortili per disimpegnare la divisione tra zone destinate alle donne e zone destinate agli uomini. Il progetto di riconversione si concentra  sulla trasformazione degli spazi interni al fine di ottenere ampi spazi comuni, per i degenti meno problematici, e zone riservate, più piccole, da destinare ai malati bisognosi di celle singole. I servizi amministrativi, gli alloggi per il personale stabile e i magazzini sono ospitati nel fronte di facciata, mentre gli spazi che prima ospitavano i magazzini vengono riadattati a dormitorio per le suore, così da garantire un’adeguata riservatezza.
Dal 1875 il crescente numero dei ricoverati impone l’adattamento di tre nuovi cameroni al secondo piano, mentre nel 1876 si annettono le vicine caserme Govean e Umberto, ottenendo altri cameroni per i degenti. Vengono apportate migliorie nell’edificio originario, in particolare per quanto riguarda i laboratori, le sale di riunione, i parlatori e i servizi igienici. Infine, grazie al procedere dell’analisi medica e della ricerca  si procede con l’allestimento di locali per il gabinetto anatomico.
Nel 1906 l’aumento del numero dei ricoverate impone la chiusura dei loggiati interni, adibiti a dormitori comuni per i malati meno problematici. Nello stesso anno giungono a compimenti i lavori per la costruzione del nuovo padiglione, progettato nel 1904 dall’ingegnere capo Enrico Fornaseri. Nel 1927 si realizza il nuovo padiglione Tamburini grazie al quale la struttura supera la soglia dei mille ricoverati.
Nel corso degli anni trenta vengono attuate numerose ristrutturazioni e miglioramenti degli impianti di diagnostica, dei laboratori di analisi e medici, degli impianti radiologici, della sala operatoria, dei servizi generali, di cucina, lavanderia e riscaldamento. Gli interventi promossi dal Direttore Emilio Rizzardi culminano con la costruzione della colonia agricola per l’applicazione delle teorie ergoterapiche.  
Il complesso vede fino alla legge n. 180 del 1978 un progressivo ammodernamento e miglioramento che però non prevede nessun incremento della struttura.

Archivio e contatti:

Azienda Sanitaria Locale Cuneo 1 (A.S.L. CN 1)
Indirizzo deposito: Piazza S. Maria n. 3 − 12035 Racconigi (CN)

 

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