Ospedale psichiatrico San Felice di Vicenza

NOME ISTITUTO: Ospedale psichiatrico “San Felice” di Vicenza (altre denominazioni: Manicomio provinciale di Vicenza)
REGIONE, CITTÀVeneto, Vicenza
INDIRIZZOCorso dei SS. Felice e Fortunato 229, 36100
DATAZIONI:

  • Fasi costruttive
    1902-1910 costruzione del nuovo complesso (I fase)
    1910-1960 manutenzione ordinaria e ampliamenti (II fase)
    1960-2012 parziale ristrutturazione e riqualificazione del complesso (III fase)
  • Periodo di esercizio: 1902-1980
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1775: prima occasione in cui a Vicenza si discute dell’opportunità di realizzare un ospedale per i malati di mente, in una Commissione voluta dalla Deputazione sopra i Luoghi Pii, istituto all’origine dell’Ospedale di San Bortolo; la proposta resta tuttavia inevasa: i pazienti psichiatrici sono raccolti nel reparto di psichiatria dell’ospedale oppure mandati a Venezia, negli ospedali psichiatrici di San Servolo e San Clemente.
  • 1878: la direzione dell’ospedale San Bortolo avvia la costruzione di un nuovo reparto per maniaci grazie al quale i letti, dai 20 esistenti, aumentarono a 42. La maggior parte dei malati di mente, tuttavia non è qui accolta, poiché la situazione vicentina è caratterizzata da un forte decentramento dell’assistenza in questo settore medico, tramite numerosi istituti privati denominati Case di salute.
  • dicembre 1886 – febbraio 1887: i “Regolamenti pel servizio dei mentecatti poveri nella provincia di Vicenza” deliberati dall’Amministrazione provinciale stabiliscono che i matti possono restare presso l’Ospedale civile di Vicenza solo per il periodo di osservazione, per poi essere trasferiti presso Case di salute già esistenti o da istituire nel territorio provinciale, o in manicomi di altre provincie: sono quindi stilate convenzioni, dal 1890 al 1893, con gli ospedali di Noventa Vicentina, Marostica e Montecchio maggiore.
  • 1894: la Deputazione provinciale vicentina decide di costruire un manicomio distinto e autonomo rispetto al San Bortolo, a causa del continuo aumento del numero dei malati.
  • 22 aprile 1896: viene approvato il suo statuto. Il primo agosto entra in funzione la Casa di salute di San Felice con 57 ammalati ritirati dall’ospedale civile, che divengono in poco tempo 152.
  • 25 giugno 1902: L’urgenza di nuovi spazi impone l’acquisto della proprietà detta Tomba di San Felice, ex monastero benedettino (costruito nell’VIII sec. e riedificato nel X sec): l’insediamento dell’ospedale trasforma radicalmente l’ex monastero, conservandone parte del chiostro porticato di origine settecentesca e alcuni vani attigui, tra cui la chiesa dei SS. Felice e Fortunato, esclusa però dal perimetro dell’ospedale e ancora oggi aperta al culto.
    L’Amministrazione provinciale decide la costruzione di un nuovo impianto manicomiale secondo il progetto redatto dall’ingegner Giovanni Carraro e rivisto dall’ingegner Eugenio Ferrante, nella sua qualità di capo dell’Ufficio tecnico provinciale, in accordo con il direttore dell’istituto, il medico alienista Ettore Cordera.
  • 1910 – 1935: nell’ospedale psichiatrico i lavori edilizi effettuati riguardano esclusivamente la manutenzione ordinaria degli stabili.
  • 1935-1960: nel quindicennio successivo, attraverso l’analisi delle mappe catastali tra il 1935 e il 1950, è possibile ricostruire le nuove realizzazioni, le demolizioni e le modifiche intervenute nell’intero complesso. Un nuovo corpo di fabbrica a pianta rettangolare è costruito tra i due padiglioni per agitati, per essere utilizzato come magazzino e officina. Cambi di volumetrie interessano diversi edifici: le ali a sud del convento, l’edificio collegato alla cella mortuaria e i padiglioni con impianto a H, subiscono evidenti ampliamenti. È invece scomparso il reparto infettivi, mentre nuove consistenti edificazioni interessano l’area del pellagrosario, verso ovest. Con ogni probabilità, alla seconda guerra mondiale risale la definitiva distruzione della chiesetta, di cui oggi è visibile solo il portale ridotto a rudere
Stato attuale:

L’attuale planimetria catastale e la mappa dell’odierna Azienda ULSS dimostrano che, rispetto agli anni sessanta, non sono intervenute evidenti trasformazioni volumetriche del complesso, né modifiche esterne degli edifici: gli uffici del Dipartimento di Salute mentale di Vicenza (ULSS 6) occupano l’antica palazzina della Direzione, restaurata tra il 1996 e il 1999; rimane identico il nucleo composto dai padiglioni e dalla centrale termica, mentre una nuova recinzione separa l’area dove sorgeva la chiesa fino al lebbrosario, oggi destinato a funzioni diverse. Altri recenti restauri hanno interessato gli ex padiglioni femminili con pianta a L e l’ex monastero, mentre in stato di maggior degrado versano i fabbricati esclusi dal perimetro dell’ULSS.

Ubicazione e architettura:

Il manicomio è localizzato nell’importante area archeologica dei SS. Felice e Fortunato a ovest di Vicenza, poco fuori le mura medievali.

L’ospedale, a padiglioni indipendenti separati da cortili interni arricchiti da un disegno di aiuole, risulta così composto: un edificio per la direzione, le sezioni maschili e femminili di 250 posti letto ciascuna (per un totale di 650 posti letto), un reparto per contagiosi e uno per i dozzinanti, un pellagrosario, i servizi (lavanderie, centrale termica), una chiesetta, la cella mortuaria e una colonia agricola.

Il chiostro antico e una parte del monastero, compresi alcuni edifici a ovest, sono recuperati e destinati a una sezione di osservazione-vigilanza dei tranquilli, ai dozzinanti maschi, al magazzino e alla cucina.

L’edificio dell’amministrazione, situato all’ingresso del complesso, allineato al corso dei SS. Felice e Fortunato, su tre piani fuori terra e con un basso piano attico, ha una pianta rettangolare con due avancorpi sul fronte meridionale, mentre quello principale è tripartito da lesene bugnate lievemente rigonfie nella parte centrale.

All’estremo opposto del lotto, lontano dalla strada – in aree adeguate a isolare agitati e semi-agitati uomini (a sinistra) e donne (a destra) – sono collocati due grandi edifici con pianta a H, contenenti le stanze per l’isolamento (a ciascun posto letto è riservato uno spazio di 75 m3) e altre stanze singole.

L’edificio con pianta a H più piccolo, in posizione centrale, è destinato a servizi di lavanderia e alla centrale termica.

Ai due lati di tale padiglione vi sono gli edifici per malati in osservazione, tranquilli e dozzinanti: a destra (in edifici nuovi) le donne, a sinistra (nei vani recuperati del convento) gli uomini, insieme alla cucina e all’alloggio suore. Gli edifici per le donne tranquille e in osservazione hanno una pianta a L, e si articolano su due piani fuori terra.

Sul fondo del complesso, accanto al reparto agitate, si sviluppa un’altra area che comprende il fabbricato per i contagiosi, le celle mortuarie, la chiesa, l’edificio per i pellagrosi con la capacità di 200 posti letto (notevolmente distanziato).

Alle spalle degli edifici degli agitati si estende la colonia agricola.

Archivio e contatti:

Sede di conservazione: Azienda ULSS 6 di Vicenza – ex ospedale psichiatrico “San Felice” di Vicenza
Indirizzo depositi: Corso dei SS. Felice e Fortunato, n.229 – 36100 Vicenza

 

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