Regio Spedale dei Pazzi a Torino e Collegno
NOME ISTITUTO: Regio Spedale dei Pazzi (altre denominazioni: Spedale dei pazzerelli (1727), Regio Manicomio di Torino). Una succursale del manicomio è a Collegno. | ||
REGIONE, CITTÀ: Piemonte, Torino | ||
INDIRIZZO: Via della Consolata, 23 – 10122 |
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Dati Storici:
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Stato attuale:
Col la dismissione degli ospedali psichiatrici, l’edificio viene ceduto dalla Provincia al Comune di Torino che lo adibisce a sede dei servizi anagrafici centrale, alla direzione dei servizi civili, demografici ed elettorali. |
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Ubicazione e architettura:
Al momento della progettazione del nuovo manicomio, venne scelto un sedime vicino all’Ospedale San Luigi Gonzaga, in una zona periferica della città. La scelta del sito dipendeva dalla buona esposizione e ventilazione del lotto, dall’abbondanza di acque. Talucchi elaborò un progetto consistente in un corpo centrale destinato all’accettazione e all’amministrazione, dal quale si dipartivano due ali ortogonali e simmetriche, con andamento est-ovest, per ospitare i degenti. Le crescenti esigenze di ricovero suggerirono all’architetto di raddoppiare le maniche di degenza prevedendone altre due, parallele alle prime, a dieci metri di distanza; all’estremità erano chiuse da brevi maniche ortogonali. Sui cortili interni che si andavano a creare erano affacciati i cameroni e le stanze di soggiorno e di servizio, più 85 celle anguste poste al primo piano. Si può considerare una prevista possibilità di espansione modulare. Non fu mai previsto uno spazio necessario all’attuazione dell’ergoterapia attraverso il lavoro agricolo. L’intero sedime era recintato con un muro interrotto solo dagli ingressi che avrebbe dovuto permettere ai ricoverati di passeggiare all’aperto senza pericolo per loro e incomodi per i cittadini. Gli adeguamenti alle norme di sicurezza e alle esigenze di distribuzione dopo la dismissione del manicomio hanno profondamente trasformato gli interni dell’edificio ma l’esterno è ancora aderente al progetto talucchiano. |
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Archivio e contatti:
Sede di conservazione:
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