Ospedale neuropsichiatrico provinciale di Bergamo

NOME ISTITUTO: Ospedale neuropsichiatrico provinciale di Bergamo
REGIONE, CITTÀ: Lombardia, Bergamo
INDIRIZZO: via Borgo Palazzo, 130 – 24125
Edificio già esistente Edificio ex novo
Dati Storici:

  • 1832-1833: viene allestito il primo manicomio nel monastero disabitato di Astino.
  • 1882-1884: individuazione di un nuovo terreno per nuova sede manicomiale.
  • 1985: avviato un progetto di riconversione degli edifici ma nel 1989 la ristrutturazione si bloccò.
Stato attuale:

Nel 1997 il complesso viene assegnato in comproprietà all’AOOR che vi colloca il reparto di Neuropsichiatria infantile, di medicina sportiva, un hospice e l’ASL. Dal 1998 ospita anche varie attività: uffici, centro socio-educativo, due centri residenziali per diversamente abili, un servizio per tossicodipendenze e un consultorio familiare.

Ubicazione e architettura:

Nel 1884 la Deputazione Provinciale iniziò le ricerche di un terreno che fosse sufficientemente ampio, senza fabbricati e almeno parzialmente coltivabile, situato in un’area salubre, che non distasse più di 2 km da Bergamo e che fosse nei pressi di una condotta d’acqua: la scelta ricadde su un terreno posto nella parte finale di via Borgo Palazzo. L’incarico di progettare il nuovo manicomio venne assegnato all’Ing. Elia Fornoni, al quale venne richiesto un insieme di edifici di capienza, funzionalità e struttura idonei ad ospitare un maggiore numero di malati rispetto al manicomio di Astino. Per gli aspetti tecnici e impiantistici si guardò al Manicomio di San Lazzaro di Reggio Emilia; il modello architettonico di riferimento fu il Manicomio di Pavia in Voghera.

Il nuovo manicomio viene concepito autonomo rispetto alla “città dei sani” ma recintato da un muro non molto alto, non troppo segregante. La composizione interna è a “quartieri indipendenti”, cioè padiglioni, rispondenti al principio clinico di cure specifiche in rapporto all’intensità e al tipo di malattia. I malati erano divisi per sesso, età e forme di mentecaggine. Al piano terra furono sempre posti i locali di soggiorno e lavoro dei malati, i refettori; al primo piano i dormitori con stanze a più letti e le celle, solo se indispensabili. La soluzione bergamasca mirava a un diradamento dei padiglioni a favore del pieno soleggiamento dei locali oltre che per il previsto aumento di volumetrie.

L’asta centrale ortogonale alla via di Borgo Palazzo era composta da volumi in parallelo come a Voghera, raccordati tramite corpi trasversali e pensiline, in modo da formare due ampie corti lasciate vuote, circondate da gallerie con arcate a tutto sesto su colonne di pietra arenaria, sovrastate da terrazze per i degenti. La direzione, gli alloggi del personale, la cucina e l’alloggio delle suore erano posti in due padiglioni paralleli tra loro e alla strada, mentre i padiglioni per l’osservanza dei malati e i laboratori erano distinti per sesso, paralleli tra loro e ortogonali ai precedenti.

L’affaccio dell’edificio fu curato scenograficamente: tre piani, arretrato rispetto al perimetro stradale, sul quale si affacciavano ai lati le piccole sedi del custode e del cappellano; era preceduto da un’ampia corte che ne valorizzava l’impostazione neoclassica.

La chiesa neogotica è a pianta ottagonale con decori neogotici; dietro di essa un edificio a pianta a C custodiva i macchinari per l’energia elettrica, i servizi sanitari e la lavanderia. In altri tre corpi erano posti i servizi necroscopici e di isolamento dei contagiosi, distinti per sesso, e un padiglione per l’isolamento con pianta a croce latina: questi ultimi padiglioni vennero presto abbandonati perché non si ritennero più necessari nell’ottica delle nuove teorie manicomiali.

A destra e a sinistra della doppia spina centrale vennero posizionate due fasce edilizie perfettamente parallele tra loro e alla spina, secondo una rigorosa simmetria: ospitavano i malati divisi per attitudine (tranquilli, semiagitati, agitati) e per sesso. Quasi a confine con il muro di perimetro vi erano i padiglioni a pianta rettangolare e ad un unico piano per i paganti, i paralitici, gli adolescenti.

La distanza tra i padiglioni consentiva la formazione di vaste aree piantumate a verde.

Archivio e contatti:

Sede conservativa: Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti di Bergamo”
Indirizzo deposito: via Borgo Palazzo, 130 − 24125.

 

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