Ospedale psichiatrico San Martino a Como
NOME ISTITUTO: Ospedale psichiatrico San Martino a Como (altre denominazioni: Ospedale psichiatrico provinciale di Como). | ||
REGIONE, CITTÀ: Lombardia, Como | ||
INDIRIZZO: Via Castelnuovo, 11, 22100 |
||
|
||
Dati Storici:
|
||
Stato attuale:
Attualmente l’ex ospedale psichiatrico è gravemente sotto-utilizzato; sia il parco che gli edifici più isolati presentano problemi di abbandono e degrado mentre si susseguono proposte per recuperare il plesso come cittadella culturale e campus di servizi, almeno per restituire ai cittadini le aree verdi. Solo in parte è stato recuperato e oggi ospita la casa di cura per lungodegenti Hospice San Martino. La chiesa invece è ancora in uso, affidata alla comunità ortodossa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Como. |
||
Ubicazione e architettura:
La disposizione varia degli edifici denuncia il sovrapporsi di due schemi manicomiali diversi, che corrispondono al tentativo di riformare radicalmente la tipologia asilare, passando dal tipo accentrato al tipo diffuso. Il tutto recintato da un muro e da una strada di circonvallazione, oltre alla presenza del torrente Cosia a rimarcare la separazione dall’abitato. A causa del sovraffollamento del Manicomio La Senavra di Milano, dove la Provincia di Como ricoverava i propri malati, si rende necessaria la costruzione di un nuovo edificio. Viene quindi bandito il “Programma per l’erezione di un manicomio nella provincia di Como” nel 1863 e seguito nel 1871 dal bando di concorso. Nessuna proposta fu ritenuta soddisfacente e il Consiglio provinciale invitò la Deputazione ad avanzare nuove proposte, prendendo ad esempio il nuovo Manicomio di Imola. La disposizione planimetrica dell’istituto, venne successivamente ritenta antiquata e perciò sottoposta a modifiche tra il 1906 e il 1913: il progetto mirava a trasformare il complesso in un manicomio-villaggio, con padiglioni disseminati nel verde in modo irregolare. Si decide di conservare i vecchi edifici per i malati cronici, i criminali e i lavoranti nella colonia agricola, con l’intenzione di separare i curabili dagli incurabili, ma per il grande costo dei lavori si decise di annettere i terreni adiacenti al manicomio in modo da costruire nuovi padiglioni in posizione ravvicinata al vecchio nucleo ospedaliero, mettendo in comune anche alcuni servizi. Nella seconda metà del 900 viene edificata la nuova chiesa in sostituzione della cappella localizzata presso l’alloggio suore nell’edificio centrale: l’ingegner Enrico Gavonelli realizza una chiesa con impianto a croce greca in quanto l’aula rettangolare è attorniata dall’abside maggiore; l’aula è coperta da una cupola centrale che esternamente si presenta quadrata, a gradoni. |
||
Archivio e contatti:
Sede di conservazione:
|